Siccità

L’Argentina ha avuto uno degli anni più siccitosi dell’ultima decade: una lunga estate afosa con scarse precipitazioni.

Poi una gelata, a metà febbraio, che ha causato danni ancora non visibili. La Niña –  questo il nome del fenomeno atmosferico – sta volgendo al fine, ma le piogge sono ancora lontane e il tempo di raccolta si avvicina.

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA SICCITÀ?

La prolungata siccità ha influito negativamente sulla crescita delle piante di arachidi: in stagioni dal clima nella media stagionale si prevede una resa di 2,5MT per ettaro; oggi, a causa della siccità, si prevede una resa di 1,5MT per ettaro.

C’è da aggiungere inoltre:

  • la scelta di diminuire le aree di semina  del 15% a causa dell’aumento del nostro dell’affitto dei campi
  • la perdita causata per la gelata precoce
  • il rischio di attacchi da parte di agenti patogeni (le piante stressate vengono attaccate più facilmente)

Al momento il mercato si aggira su un aumento di prezzo del 15% rispetto al raccolto 2022, mentre si prevede una perdita di oltre il 37% .

CI SARANNO ARACHIDI PER IL MERCATO EUROPEO?

Le arachidi con qualità EU saranno inferiori rispetto agli anni precedenti, con una maggiore quantità di calibri più piccoli come il 50/60 – fenomeno che avevamo già riscontrato nel raccolto 2022 caratterizzato da una scarsità di calibro 38/42.

Tuttavia la situazione non è allarmante: alcune province dell’Argentina hanno subito in maniera minore i danni della siccità e le aziende hanno inoltre investito in semine più resistenti agli attacchi di funghi, patogeni e agenti atmosferici avversi.

Vogliamo poi far riflettere sulla questione dei calibri: l’Europa ha da sempre prediletto arachidi grandi, sicuramente più belle alla vista; ma le arachidi di calibro inferiore sono altrettanto buone e in alcuni casi hanno una concentrazione di gusto maggiore proprio perché più piccole.

Insomma: nella botte piccola c’è il vino buono!!